La mia prima lezione di giardinaggio è stata illuminante. Infatti ho cominciato a comprendere che la natura del giardino è fatta di moltissimi fattori. Clima, terreno, esposizione, microclima, materiali, inclinazione del terreno, vento. Valutare in modo consono tutti questi fattori richiede un po di tempo e costanza. Le piante che non si conoscono, bisognerebbe raccogliere più informazioni possibili da chi le vende oppure ancora meglio da chi le cura. Se invece nella zona notate piante utilizzate nei dintorni che stanno molto bene valutate la possibilità di utilizzarle in parte. Tante piante anche se sono autoctone della zona, non vengono utilizzate perché hanno una reperibilità più difficoltosa. Mi piace dare nuove forme e colori anche perché ogni abitazione richiede un diverso approccio. Le lezioni di giardinaggio date dal mio insegnante mi hanno dato un grosso bagaglio, che si approfondirà sempre di più con le esperienze dirette. Infatti conoscere persone che lavorano da tempo nel settore e cosa fondamentale. Mi ricordo che le lezioni erano quasi sempre fuori, a provare su piante e terreni. Tutti noi avevamo una voglia matta d imparare tutto quello che ci poteva servire. Era bello collaborare tutti insieme per un fine comune. Mi sono sentito parte di un progetto creato da noi. Ho notato che la maggior parte delle persone che lavorano in questo settore, amano proprio quello che fanno. Creare dal nulla forme armoniose e belle da vedere è un esercizio che s'impara con il tempo, osservando il lavoro degli altri e cercando di estrapolarne le linee principali.
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Questo giardino vuole dare in parte uno schema naturalistico. Infatti qui vedete le piante selezionate nel loro posto assegnato, ma la loro crescita nel tempo, porterà sempre di più, ad una visione naturalistica che aumenterà nel tempo. Questo è per rendere questo luogo a basso consumo idrico. Appena entrati sono state messe a dimora rose "Sanguinea", alternate alla santolina, per dare luce ed esaltare maggiormente le rose fiorite. Da sfondo abbiammo rose dupondii e Continus coggygria. Proseguendo abbiamo alcuni alberi che da soli creano un ambiente accogliente e riparato. Come albero principale abbiamo un bellissimo Celtis australis che offre al giardino un'ottima punta di diamante, per poi creare tutto intorno il paesaggio naturalistico più adeguato. Accanto al Celtis, abbiamo un Carpinus betulus, dalla forma nettamente più impostata e da foglie con nervature molto incise, creno un contrasto molto piavole, sia di forma che di colori.
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Nella parte più interna è stato messo un Quercus Ilex, un albero rustico e sempreverde. Che accompagnano il Quercus c'è il Continus e un Cornus Sanguinea con la sua fioritura profumata da primavera fino a metà estate e dalle sue foglie rosse in autunno. Nei punti più ombrosi per portare un poco di colore è stata messa del Coreopsis che creano punti focali interessanti. Per finire Gaura, Salvia nemorosa e Echinacea creano fioriture e volumi interssanti.